A caccia di indizi

La Casa degli Specchi

“Solitario è rimasto un re

che perderà la sua partita

vuole vincere il gioco coi tre

e ai tre farà perdere la vita”

Cari amici lettori

Spero che la saga di cui ormai vi parlo da un paio di articoli, vi stia piacendo. Certo, la lettura dei libri in pima persona è tutta un’altra cosa ma come vi ho già detto, questi volumi sono molto difficili da trovare. In questo modo voglio rendervi partecipi di questa magnifica avventura…

Andiamo a vedere il terzo diario della saga di Ulysses Moore.

Titolo: La Casa degli Specchi

Autore: Pierdomenico Baccalario

Casa Editrice: Il Battello a Vapore

Anno di pubblicazione: 2005

Jason e Rick sono appena ritornati dall’ Egitto, Oblivia Newton, la perfida donna d’affari, ha sottratto loro la mappa di Kilmore Cove, una mappa importantissima perché indica dove sono ubicate tutte le porte del tempo. Julia nel frattempo ha avuto a che fare, insieme a Nestor, con Manfred che ha rubato una chiave con l’impugnatura a forma di leone; i genitori dei due gemelli intanto, sono ancora alle prese con il trasloco che sta durando più del previsto e non si sa di preciso quando sarà ultimato. Mentre riflettono su come recuperare la mappa perduta, il giardiniere di Villa Argo fa alcune telefonate, prima al guardiano del faro, Leonard, poi a un amico di Londra, chiedendo di ritardare quanto più possibile il trasloco dei coniugi Covenant.

I tre ragazzi invece continuano nelle loro ricerche: Ulysses e sua moglie Penelope erano molto amici dei coniugi Bowen, e Oblivia ha acquistato la Casa degli Specchi, appartenuta a Peter Dedalus, l’orologiaio del paese.  Senza pensarci due volte, i ragazzi si precipitano prima a casa dei coniugi dove notano un dipinto che la stessa Penelope aveva regalato loro;  il dipinto ritrae la stessa Kilmore Cove e dietro la cornice si nasconde una pedina, anzi una regina. I tre riescono a farsi regalare la pedina, dopodiché si recano immediatamente verso la Casa degli Specchi. Qui li attende un’amara sorpresa: Oblivia ha chiamato una ditta di demolizioni per abbattere la casa, con lo scopo di trovare la porta del tempo. Gli operai troveranno la porta e Oblivia, grazie alla chiave che Manfred ha rubato a Nestor, riuscirà a oltrepassare la porta. Ma perché Oblivia vuole oltrepassare quella porta? Dove conduce? Impotenti, i ragazzi si recheranno in quello che una volta era il negozio dell’orologiaio del paese: qui scopriranno che Dedalus stava giocando una partita a scacchi con Penelope e che la regina trovata dietro la tela, altro non è che un pezzo di quella scacchiera (una partita che durava da ben due anni!) e trovano anche un disco in vinile che decidono di prendere. Le sorprese però non sono finite: Kilmore Cove ha una stazione abbandonata, i cui binari sono stati interrotti, una stata equestre con un re, William V, che non è mai esistito e che la località non è segnata in alcuna mappa né in alcun elenco telefonico, nessun cartello stradale che indichi di essere giunti in questo piccolo paese della Cornovaglia. Il mistero s’infittisce sempre di più. È quasi sera, è ora di rientrare; Nestor nel frattempo, ha avuto a che fare con Leonard, il quale era incaricato di trovare la chiave che Manfred aveva rubato (poiché, come si è visto nel precedente capitolo, si era poi gettato dalla scogliera).

Tornati a casa, Jason, Julia e Rick ascoltano con il giardiniere il vinile e vengono a sapere che è stato proprio Peter Dedalus a svelare a Oblivia Newton il segreto delle Porte del Tempo, dei segreti di Villa Argo e di una chiave in grado di aprire tutte quante le porte. Provando vergogna, l’orologiaio decide di sparire dalla circolazione, cedendo le sue proprietà alla Newton. Giunti a questo punto del racconto si assiste a una svolta: Nestor si confida per la prima volta e a cuore aperto con i ragazzi, racconta loro di come i coniugi Moore, insieme ad una stretta cerchia di amici, abbiano sempre cercato di tenere le porte al sicuro, porte che potevano essere usate solo per il piacere della scoperta verso altri mondi, verso i Porti di Sogno. In fondo Kilmore Cove, è un piccolo paradiso lontano dallo stress aberrante del mondo moderno e proprio per questo è importante custodirne la segretezza e l’integrità. Ma l’irruzione di Oblivia potrebbe mettere in pericolo tutto questo. Ma dove è andata adesso Oblivia? Dove conduce la porta del tempo che ha varcato? Salendo le scale che conducono verso la biblioteca, Julia vede una modellino di gondola appoggiata alla scrivania. Intuisce che Peter Dedalus si è nascosto a Venezia…    

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Un pensiero su “A caccia di indizi

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