la disperata ricerca di una libertà perduta

“É forse più nobile soffire ,
nell’intimo del proprio spirito,
o imbracciar l’armi, invece, contro il mare delle afflizioni,
e, combattendo contro di esse, metter loro una fine?”

William Shakespeare

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C’era una volta il Calcio

La recente notizia della scomparsa di Gianluca Vialli, ha lasciato un vuoto enorme tra i tanti appassionati di Calcio, quello con la c maiuscola. Diciamoci la verità, il calcio al giorno d’oggi è solamente, almeno secondo me, un mero gossip: si parla più della super auto dei calciatori che non delle loro performance sportive, degli scandali in cui sono coinvolti ecc. Per uno come me che ha avuto il privilegio di vedere l’Italia campione del mondo nel 2006, e che ha visto giocare atleti del calibro di Baggio, Del Piero, Maldini e compagnia bella, la dipartita di Vialli è stata una botta incredibile. Gianluca, però, oltre ad essere stato un grande atleta è stato, anche se per un’occasione soltanto, autore di una simpaticissima storia scritta per il settimanale Disney, Topolino.

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Un fanciullo di nome Artù

La spada nella roccia

Titolo: La spada nella roccia

Autore: T. H. White

Casa editrice: Mursia

Prima pubblicazione: 1938

Esistono numerose leggende attorno alla figura di Re Artù, mitico sovrano dei Britanni, vissuto tra la fine del V e l’inizio del VI secolo d.c. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, le popolazioni barbariche si riversarono sulle sue gloriose rovine; la Britannia fu abbandonata dai romani molto tempo prima e lasciata in balìa di sé stessa. Fu in questo quadro storico che cominciò a forgiarsi la figura di Artorius (Artù), re-condottiero, che guidò il suo popolo contro l’avanzata dei sassoni e degli angli: il primo autore che ne fece menzione nelle sue opere fu Nennio, monaco gallese vissuto nell’VIII sec. d.c., cui attribuì importanti vittorie militari; l’inglese Goffredo di Monmouth (considerato da molti studiosi il vero creatore della leggenda di re Artù) nella sua opera “Historia Regum Brittaniae”, ripercorse le gesta dei re britanni.

Thomas Malory, autore della “Storia di re Artù e dei suoi cavalieri”, propose le vicende del mitico sovrano e della sua cerchia di cavalieri fedeli e delle loro numerose avventure e peripezie in giro per l’Inghilterra; ad ogni modo dobbiamo tener presente una cosa molto importante e cioè il momento storico in cui questo mitico personaggio nasce: siamo ormai all’inizio della Età di Mezzo (Medioevo), il mondo allora conosciuto mutò profondamente e in balìa di popolazioni giunte da lontano, conobbe la nascita di regni che si succederanno senza sosta per secoli. La letteratura comincerà a popolarsi di cavalieri leggendari in lotta contro oscure forze maligne e le antiche religioni “pagane” si mescoleranno alla ormai affermata nuova religione cristiana, fino ad essersene completamene assimilate. Tale miscuglio di popoli e usanze ed eventi che diedero vita ad una folta produzione letteraria che ispirarono scrittori e, ai nostri giorni, anche registi cinematografici.

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